
Chi si ricorda di Doraemon? Lo strambo gattone robot proveniente dal futuro,protagonista di un manga (pubblicato dal 1969 al 1996) dal quale è tratta la nota serie animata andata in onda In Italia, per la prima volta, nel 1982 su Raidue. Due caratteristiche lo contraddistinguono: una tasca quadrimensionale (il gattopone) dalla quale estrae gadget di ogni tipo, chiamati ciusky, e l’amore per i dorayaki, dolcetti giapponesi simili ai pancake.
Doraemon non mi ha mai fatto impazzire, anzi a volte lo trovavo particolarmente irritante, ma pensare a questo cartone animato mi fa tornare indietro nel tempo.
Forse per questo (o perché sono molto goloso? Chi lo sa) ho deciso di preparare i dorayaki, ma con una variante.
Dorayaki all’italiana
Come dicevo ricordano molto i pancakes, per forma, impasto e metodo di preparazione. Nella versione originale vengono farciti con l’anko, una salsa dolce di fagioli rossi, ma vista la difficoltà nel reperirla ho optato per una classica crema di nocciole. E no, non parlo della Nutella che ho oramai abolito vista la quantità di schifezze che contiene, ma della Nocciolata Rigoni. Ne avevo sentito parlar bene da più persone e questa era l’occasione migliore per assaggiarla.
Ingredienti
2 uova, 50 grammi di zucchero, 100 grammi di farina 00, 1 cucchiaio di miele, 1 cucchiaino di lievito per dolci istantaneo, crema di nocciole Rigoni quanto basta.
In una ciotola ho versato le uova e aiutandomi con la frusta le ho amalgamate allo zucchero. Successivamente ho aggiunto la farina mescolando fino a creare una pastella fluida. A questo punto non mi è rimasto altro che incorporare il miele e il lievito per dolci.
Il composto così ottenuto va fatto riposare in frigo per una mezz’ora.
Successivamente ho fatto scaldare una padella antiaderente (non serve ungerla di burro o olio) e versato la pastella evitando di spanderla, si allargherà da sola. Appena compariranno delle piccole bollicine bisognerà girare la “frittella”, usando una spatola.
Il retro va lasciato cuocere per una trentina di secondi.
La farcitura con la crema di nocciole va messa sul lato chiaro per poi coprirla con una seconda “frittella”. A questo punto non resta che mangiare i nostri dorayaki.
Stavo per imprecare di voglia feroce, perchè non mi hai neanche invitata, ma pensandoci si fanno in fretta, me li preparo da sola, siccome sei un avaraccio.
Quanti ne vengono con questa dose? 🙂
circa otto, ma ovviamente dipnde dalle dimensioni di ognuno
Andrea Murales 8 nel senso di 16 frittelle (8+8)?
Lisa Vingiani no scusa, 8 frittele in totale per cui 4 dorayaki. Però come vedi io non le ho fatte di piccole dimensioni