Lo smacfàm, che letteralmente significa schiaccia fame, è un piatto tradizionale della cucina trentina. Solitamente lo si prepara nel periodo di carnevale, ma va bene anche per tutto il resto dell’anno.
Il Trentino è per me sinonimo di montagna, natura e splendidi paesaggi. Ho sempre avuto una passione per questa terra, anche se non ci vado da anni, e le ultime volte che sono stato a Trento erano visite mordi e fuggi che non mi hanno permesso di conoscere meglio la tradizione culinaria regionale. Per fortuna la mia amica Patrizia ogni tanto posta “foto di cibo” sui social network e ne approfitto per chiedere informazioni e soprattutto ricette.
Ho appreso così dell’esistenza di questo piatto che ho deciso di fare pochi giorni dopo.
Smacafàm per ancòi e per doman
Da calabrese non posso che apprezzare le ricette con salumi e salsicce, questa poi mi sembrava semplice e veloce da realizzare.
Gli ingredienti sono: 3 uova, 500 ml. di latte, 300 grammi di farina 00, 300 grammi. di lucaneca fresca, 100 grammi di speck a dadini.
Nella ricetta originale si parla di lardo, ma ho optato per lo speck per una questione di gusto, ma anche perché di solito non lo uso e con il rimanente non sapevo cosa farci.
Il tempo di cottura è di circa 50 minuti a 185°
Come dicevo la preparazione dello smacafàm non è niente di complicato, si inizia mettendo in padella la lucaneca sbriciolata e lo speck tagliato a dadini, avendo cura di lasciare da parte un pezzo di salsiccia da cuocere intera per poi tagliarla a rondelle (vedi foto)
Nel frattempo dedicatevi all’impasto mettendo in una ciotola le tre uova, il latte versato a filo e un pizzico di sale. Amalgamate utilizzando una frusta e successivamente incorporate la farina, poco alla volta per non creare grumi. Lasciate riposare in frigo per una decina di minuti. A questo punto non resta che aggiungere salsiccia e speck e versare in una teglia rivestita di carta forno spennellata con un velo d’olio.
Ho usato una tortiera rettangolare per tagliere a fette lo smacafàm dandogli una forma diversa dalla solita torta e creare una sorta di finger food pratico da consumare.
Come si può vedere dalle foto mi era avanzato un po’ d’impasto e ho creato una mini tortina, in questo caso aggiungendo una ricca spolverata di peperoncino piccante sminuzzato (la mia parte calabra finisce sempre per emergere quando sono ai fornelli). È una variante interessante, non poteva essere diversamente, che terrò da conto la prossima volta.
Perché lo smacafàm mi è piaciuto parecchio e lo rifarò di sicuro.
Un ringraziamento va, ancora una volta, alla mia amica Patrizia per avermi fatto conoscere questa squisitezza e per la consulenza sulla terminologia corretta da usare nella ricetta (che volete farci, il dialetto trentino lo conosco poco).
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