Panissa fritta

Panissa fritta

Qualche mese fa ho organizzato una cena a base di pizza, con un bel gruppo di amici, con la scusa di utilizzare le farine ricevute grazie alla collaborazione con l’azienda Molino Chiavazza.

Mentre la mia amica impastava e preparava (si, invito gente e faccio preparare loro le cose da mangiare, ma sono giustificato vista la mia poca esperienza nel fare la pizza), siamo finiti a parlare della panissa. Questo perché tra le farine ricevute c’era anche quella di ceci.

Incuriosito, ho approfondito con qualche ricerca in internet.

La panissa

iviaggidelgoloso.net

Un piatto dalle origini antiche che i liguri erano soliti consumare come spuntino di metà giornata o a pranzo. Venduta nelle Sciamadde, locali tipici nei quali si servivano anche farinata e torte salate. A quanto ho letto questi posti storici sono tornati in auge, dopo un periodo di alterne fortune che li stava portando alla chiusura, grazie ai giovani che hanno riscoperto le vecchie tradizioni alimentari della regione. Un piatto molto diffuso visto il suo basso costo, la facilità di preparazione e soprattutto l’essere gustosa e al tempo stesso nutriente.

Immediatamente mi ha portato alla mente il morzello, piatto tipico della mia Catanzaro, pur trattandosi di prodotto completamente diverso. In comune hanno l’essere un piatto povero, servito in locali tipici (del tutto scomparsi nella mia città), oggi rivalutato e che potremmo definire street food.

Panissa fritta

Simile alla più conosciuta farinata, differisce per l’essere più spessa e consumata tagliata a pezzi che si possono saltare in padella o friggere in olio extravergine d’oliva. La tradizione suggerisce di accompagnarla con cipollotti freschi affettati o condita con sale e pepe, ma si sposa bene anche con altri “contorni“.

Ingredienti
250 grammi di farina di ceci Molino Chiavazza, 1 litro d’acqua, Sale q.b., Olio Extravergine D’oliva.

Tempo di cottura: 1 ora – Tempo di preparazione: 10 minuti

Fare la panissa è cosa semplice quanto noiosa, almeno per me che non ho molta pazienza quando si tratta di mescolare con cura, evitare grumi, setacciare e via dicendo. La curiosità, per fortuna, prende il sopravvento e mi fa mettere da parte l’innata apatia che mi contraddistingue.

Panissa fritta: farina di cecci

Per cominciare bisogna scaldare l’acqua, aggiungere il sale e spegnere la fiamma prima che si metta a bollire. È a questo punto che si aggiunge la farina di ceci, opportunamente setacciata, girando mentre la si versa (operazione di una scomodità che non vi dico) per evitare la formazione di grumi. Inutile dire che le maledette palline di farina sono apparse lo stesso, ma ho risolto il problema con una dose di pazienza e una forchetta con la quale schiacciarle.

Il composto ottenuto va fatto cuocere a fiamma bassa per circa un’ora, mescolando di continuo per non farlo attaccare ai bordi della casseruola.

Come capire quando è pronta?
Semplice, si staccherà facilmente dai bordi della pentola.
A questo punto l’ho versata in un piatto fondo, ma si può utilizzare anche una casseruola rettangolare precedentemente unta con un po’ di olio. La seconda opzione è preferibile perché sarà più semplice tagliarla a fette, per il resto il contenitore nel quale la panissa andrà a raffreddarsi influisce ben poco.

Panissa fritta

Una volta fredda e tagliata a losanghe spesse circa cinque centimetri l’ho messa a friggere in abbondante olio d’oliva. L’ideale è farla il giorno prima, perché 24 ore di riposo vi assicuro che la rendono ancora più buona.
Va tolta dalla padella quando si formerà la crosticina dorata, adagiandola su carta assorbente per eliminare l’eccesso di olio.

panissa in frittura

Come consumarla? Ovvero accompagniamola con…

Se devo essere onesto non vedo il motivo di accompagnarla con qualcosa, la panissa fritta è ottima così com’è, da sola. Con una buona Abbaye De St Landelin Mythique  fredda diventa un aperitivo capace di far sfigurare qualsiasi happy hour fighetto che ci propinano nei bar. Visto che non mi faccio mancare nulla l’ho consumata anche come piatto unico, a cena, assieme a provola e insaccati.
Una bontà!

Panissa fritta
Panissa fritta formaggioe prosciutto cotto

Una variante interessante è stata l’aggiunta di peperoncino piccante secco, ovviamente triturato, nella fase di cottura. La panissa fritta piccante è ancora più buona e sfiziosa, provare per credere.

Video consigliato: PFM e Antonella Ruggiero – “Impressioni di Settembre” (Live Vicenza 05.10.2012)

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2 commenti

  1. ‘mmazza, murà, devo rigirarla per un’ora intera? Io ho una certa età, non ce la faccio…mi sa che comprerò il paiolo per la polenta con il “mescolatore automatico”!

  2. eh, hai ragione, ma purtroppo tende a cuocere di più sui bordi, creando dei grumi…e i mescolatori automatici no passano bene sul bordo…quindi a mano!

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