
La gastronomia trentina regala un’ampia varietà di pietanze, tutte succulente e gustose, in grado di solleticare il palato del turista che visita questa magnifica terra. Tra le tante ho deciso di parlare di alcuni piatti che ho provato quando sono stato in vacanza a Trento, partendo da due classici.
Gli strangolapreti, ottimi gnocchetti di pane e spinaci, o altre verdure, conditi con burro fuso e i canederli. Sfere di circa 4 centimetri di diametro realizzate con pane raffermo, salsiccia lucanica, speck e spezie servite solitamente con il brodo, ma ottimi anche nel sugo. Tra i primi piatti va sempre più diffondendosi l’orzotto, ovvero l’orzo cucinato come un risotto.
Passiamo al tortel di patate, (nato in Val di Non famosa per la produzione di mele) un composto di patate grattugiate, latte e farina. Il tutto, dopo essere stato amalgamato per bene, viene fritto o cotto al forno e consumato accompagnato da salumi e formaggi.
Questa non è l’unica torta rustica tipica della città, ma fa coppia con un’altra specialità culinaria chiamata smacafam, tradotto letteralmente significa “schiaccia-fame”, a base di lucanica, lardo e un impasto di uova, farina e latte. Anche in questo caso può essere un valido piatto unico, specie se accompagnato da verdure o formaggi. Secondo la tradizione va consumato nel periodo di carnevale, soprattutto negli ultimi giorni per concludere la festa nel migliore dei modi.
Restando in tema di salumi non posso far a meno di citare tre prodotti di straordinaria qualità: la carne salada, ottenuta da pregiati tagli di bovino adulto salati ed aromatizzati con la salamoia, da mangiare cruda o appena scottata. Una specialità antica della città capoluogo, visto che le sue origini sembrano risalire addirittura ai primi del ‘700. Figlia della tradizione contadina è la Ciuiga, insaccato “povero” nato in Val di Non quando in pochi potevano permettersi il consumo di carne. Per questo motivo, ai tagli meno nobili del maiale si aggiungevano le rape per dare più consistenza.
Ad impreziosire ulteriormente il desco della gente di Trento abbiamo la lucanica o luganega trentina per distinguerla da prodotti simili realizzati in altre regioni. È un insaccato di carne di maiale stagionata, ottimo per accompagnare crauti e polenta o da usare come ingrediente base per tante ricette tipiche trentine.
Una cucina così ricca e dai sapori forti e decisi necessita del giusto abbinamento in fatto di vini. Anche in questo caso Trento non tradisce le aspettative, regalando ad appassionati e non una produzione enologica di tutto rispetto. Ottimi bianchi quali il Műller Thurgau e il Trentino D.O.C. Vino Santo, un passito dolce e profumato, vini rossi di spessore e qualità come i Marzemino e soprattutto il Teroldego rotaliano D.O.C. che si può definire, a pieno titolo, il principe dei vini trentini.
Lascia un commento